Urgenza e scarsità ai tempi del coronavirus

Gli scaffali vuoti nei supermercati, la boccetta di Amuchina a 20 € ed i furti di mascherine negli ospedali hanno un filo rosso che li annoda: la sensazione di urgenza, precarietà e paura che derivano dal principio di scarsità.
Scarsità, mancanza e incertezza che si respirano in questi giorni di coronavirus (febbraio 2020), persuadendoci a vivere in un continuo presente senza futuro.
Cosa possiamo imparare da questa fase così particolare della nostra vita?
Logicamente, mentre sto scrivendo, il virus è argomento unico nelle nostre conversazioni e voglio evitare di trattare un tema delicato, importante e sensibile lasciando il tutto a chi ne ha titoli.
Resta però in primo piano un momento di irrazionalità umana e collettiva che rappresenta in sé stesso il cuore pulsante dell’economia comportamentale.
Vi sembra razionale pagare tanto per un bene tutto sommato ordinario come mascherine o Amuchina? questa corsa agli scaffali da dove nasce? quale sentimento ci muove?
Scarsità reale e percepita

Ciò che fino al giorno prima era normale, banale e persino noioso oggi diventa indispensabile, prezioso e urgente.
Tanto urgente da farci credere che sia importante accumularne scorte in quantità straordinarie, pronti a difenderci in una guerra ancora non dichiarata.
Paura.
Paura che il bene finisca, paura che i negozi chiudano, paura che noi verremo isolati, rinchiusi in quarantena e perciò impossibilitati a raggiungere quel bene.
Nulla di tutto ciò è vero, per la maggior parte di noi, oggi.
Tutto ciò è, purtroppo, vero nel nostro percepito oggi.
La paura crea un senso di scarsità e urgenza ed un desiderio di conquistarlo ad ogni costo.
E così, con gli scaffali che si svuotano, la scarsità percepita diventa scarsità plastica, visibile, reale.
Urgenza e scarsità diventano vere. Si trasformano, da percepite a reali. E aumentano la paura.
Effetto scarsità

Sul fatto che il contesto influenzi le nostre decisioni avevo già scritto questo post dedicato all’effetto scarsità.
L’evidenza, in questi giorni, è sotto gli occhi di tutti ed è potente nella sua drammaticità.
Beni fino a ieri ordinari acquistano un valore enorme, che si traduce in corsa all’acquisto, costi quel che costi.
La paura si insinua in noi, creando la persuasione di essere concretamente in pericolo [ più di quanto lo siamo in realtà, numeri alla mano ].
Le armi della persuasione descritte nel classico di Robert Cialdini sono presenti, evidenti ed amplificate.
Urgenza e scarsità nell’infinito presente

Urgenza, scarsità e paura sono una triade formidabile, che abbatte qualsiasi barriera razionale.
Vuoi qualche esempio?
Eccoti accontentato!
Hai presente quando stai guardando su booking una camera d’albergo e leggi che altre 5 persone stanno facendo lo stesso?
E non ti sale un senso di mancanza e di perdita che ti spinge a bloccare l’offerta?
Magari resisti alla tentazione di prenotare immediatamente, ma la tentazione in sé esiste, funziona ed è potente!
Oppure stai decidendo di acquistare un oggetto su Amazon e ti avvisano gentilmente che ne restano solo 3 pezzi.
Stessa sensazione, come sopra.
E se credi che stiamo parlando di oggetti o di quantità ti sbagli.
Qui parliamo di tempo, di urgenza e di emozioni.
Oggi, con il rischio coronavirus, i nostri comportamenti si muovono senza una prospettiva di futuro, in un presente dilatato, incerto e insicuro che rende prioritario il qui ed ora.
Torniamo ancestrali.
Perchè sentiamo che il tempo è, ora, una risorsa scarsa.
Sconto iperbolico

Sul concetto di sconto iperbolico ci tornerò in un prossimo post, se l’argomento interesserà (fatemi sapere).
Per ora rispondi a questa domanda?
Preferiresti ricevere mezza scatola di cioccolatini tra 1 anno oppure una scatola intera tra 1 anno ed una settimana?
E se invece, adesso, ti mettessi in mano mezza scatola di cioccolatini me la ridaresti in cambio di una scatola intera tra 1 settimana?
Molti fanno scelte differenti nei 2 casi, in particolare tendono a conservare ciò che hanno in possesso, rinunciando al bene futuro mentre puntano al risultato pieno quando l’obiettivo è lontano nel tempo.
Oggi, per noi, è lo stesso.
Oggi sentiamo che il domani scarseggia e teniamo per noi tutto quello che possiamo. Ci assicuriamo il futuro.
l’urgenza del tempo

All’inizio chiedevo retoricamente se i nostri comportamenti in questi giorni possono dirsi razionali.
La risposta è naturalmente no.
E però … Credo che siano in qualche modo “giusti”, dato che rispondono al modello primitivo che è dentro di noi e che, grazie a tali comportamenti, ha permesso alla nostra specie di arrivare fino a qui.
Pagare tanto un bene che fino al giorno prima valeva molto meno è giusto?
Anche qui, l’economia è l’allocazione ottimale di risorse finite e scarse.
In fondo, se pur irrazionale, è umano attribuire un grande valore ad un bene che ci infonde sicurezza, allevia le ansie e permette di rasserenare l’idea di futuro.
Il contesto è cambiato drasticamente, il bene è lo stesso ma il valore [ percepito ] si adegua rapidamente alla nuova realtà.
Economia e comportamenti.
Economia comportamentale.
in fondo
“Ci sono due modi per far muovere gli uomini: l'interesse e la paura .” Napoleone Bonaparte Condividi il TweetEhi!
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